Creato da LivinginFortaleza il 16/12/2009

Fortaleza Report

Giorno dopo giorno da Fortaleza

 

 

« Voci dal BrasileUna vita tutta in scena »

Maschere punitive

Post n°595 pubblicato il 06 Febbraio 2012 da LivinginFortaleza
 

schiavo fuggitivo con maschera, Rio de Janeiro 1846 da "Le Magasin Pittoresque" 1846

Di ferro o di stagno, bloccate con un lucchetto, abbinate spesso, ad un collare in pendant, lasciavano appena respirare e vedere, con esse indosso non si poteva mangiare, bere, nè tantomeno parlare.. museruole per umani, di tanti e creativi modelli, potevano coprire interamente la faccia o solo la bocca.. una delle tante, orribili punizioni corporali che venivano inflitte agli schiavi africani nel  supposto paradiso - o inferno ( dipendeva dai punti di vista) -  tropicale brasiliano.. giunte sino a noi e testimoniati da disegni e incisioni, con spiegazioni più o meno dettagliate che svariati viaggiatori stranieri del XIX-XX secolo colsero nel loro peregrinare per il Brasile, con un misto di indignazione, stupore, incredulità, denuncia, curiosità.

Maschere di ferro e collari da Thomas Branagan "The Penitential Tyrant, or, slave trader reformed" ( New York 1807)  

Altro che maschere carnevalesche...Era il padrone a decidere quanti giorni dovessero tenerle, ma erano le signore della fazenda le più convinte sostenitrici di questo castigo -  inflitto con sadica crudeltà  alle schiave più belle, forse anche per gelosia e vendetta... maschere imposte per punire furti di cibo, di zucchero, di diamanti, come castigo per tentativi disperati di fuga o come prevenzione per evitare che i malcapitati fuggitivi, una volta riacchiappati, tentassero, ingoiando terra o bevendo grandi quantità di alcol, il suicidio, visto il trattamento durissimo cui sarebbero stati condannati. J.B. Debret, Thomas Ewbank e Daniel P. Kidder ci mostrano come venivano indossate e con quanta naturalezza e rassegnazione gli/leschiave continuassero a svolgere le loro normali attività.. 

Maschera di metallo Brasile 1846 da Thomas Ewbank  "Life in Brazil" (New York 1856)

Fra i vari modelli la Máscara de Flandres o Folha-de-Flandres divenne, suo malgrado, forse la più famosa..legata indissolubilmente alla figura mitica e leggendaria della Escrava Anastacia, una giovane e bella schiava africana diventata  icona di movimenti antirazziali, simbolo di resistenza eroica ed oggetto di culto religioso. E così la ritroviamo in statuette e busti in altarini casalinghi, nelle cappelle della Igreja do Rosario dos Pretos, a Bahia, a Rio de Janeiro ed in altre città del Brasile, stampata su t-shirts, incollata su medaglioni, riprodotta in migliaia di copie su immaginette, ricordata con un busto bronzeo in praça Pedro Souza, sempre ritratta con la medesima maschera, indissolubilmente legata ad essa, espressione visiva del suo martirio.

Maschera di metallo, Brasile 1820 da J.B. Debret "Voyage Pittoresque eh Historique au Bresil" (Paris 1834-39)

Sebbene non ci siano prove della sua effettiva esistenza, migliaia di fedeli cattolici la ritengono una santa, dotata di potere mistico, capace di operare miracoli ed intervenire nelle vite dei suoi devoti. Eletta come martire esemplare per le sue doti di pazienza, stoicismo e virtuosa sofferenza, si è avanzata regolare richiesta al Vaticano per la sua beatificazione. E vista la promiscuità religiosa, la mescolanza ed osmosi- tutta tipica brasiliana- fra un culto religioso ed un altro, la schiava mascherata è entrata, con tutti i diritti, a far parte del pantheon delle entità spirituali dell'Umbanda.. Incorporata nei pretos velhos, ossia le anime di schiavi defunti, considerata, spirito ancestrale che, a differenza di tutti gli altri, non ritorna sulla terra per incarnarsi nei corpi dei devoti durante i riti di possessione..La schiava Anastasia è  arrivata, grazie alla sua sofferenza, ad acquisire il più alto status di  saggezza e spiritualità.  

L'attrice Simone Cerqueira nelle vesti della schiava Anastasia -spettacolo teatrale "O auto da escrava Anastasia"- Rio de Janeiro 2008

  Innumerevoli le versioni sulla sua vita.. Chi la fa nascere in Angola, chi in Congo e chi in Nigeria.. per alcuni era una principessa, appartenente alla famiglia reale dei Galanga, figlia di Delmira, bellissima schiava che venne subito venduta e ingravidata. Anastasia, anche lei avvenente e con gli occhi blu, venne al mondo in una fazenda di Pompeu (Minas Gerais) nel 1740. Secondo altri invece nacque a Bahia.. La maggior parte delle varie leggende concordano sulla sua bellezza, sul conseguente continuo assalto da parte del padrone, del figlio e dei sorveglianti, sulla sua resistenza e sulla punizione con una maschera di ferro.. chi la vuole vergine, chi stuprata ripetutamente e madre di tanti figli, tutti con gli occhi rigorosamente azzurri. Condannata ad indossare la maschera per aver opposto un rifiuto, per aver rubato dello zucchero, per aver negato un bacio o per semplice invidia della sua padrona.. torturata, venne poi venduta ad un mercante di Rio de Janeiro e lasciata a marcire in prigione, con un  volto ormai deturpato e incancrenito.  Venne sepolta, come tanti altri schiavi, nella Chiesa del Rosario dei Neri.

Maschera di ferro e collare punitivo per schiavi, Brasile 1817-1818 da Jacques Etienne Arago "Souvenirs d'aveugle. Voyage autour du monde par M.J. Arago",( Paris 1839-40)

Le circostanze della nascita del culto di questa schiava violata, sono forse assai più interessanti della sua biografia e girano tutte attorno ad un embletico disegno, opera del francese Jacques Etienne Victor Arago. Costui prese parte, in qualità di disegnatore ufficiale,  ad una spedizione scientifica francese guidata da  Louis de Freycenet  fra Brasile, isole del Pacifico ed Australia.   Nel 1817 prima, e per altri  tre mesi  nel 1820, il francese ebbe modo di visitare e soggiornare a Rio, testimoniando, fra le altre cose, il trattamento brutale e le condizioni disumane cui erano sottoposti gli schiavi africani, dal loro arrivo e sbarco in porto, fino alla loro vendita al mercato di Valonga, non mancando di denunciarle nel memoriale del viaggio, "Promenade autour du monde, pendant les annès 1817, 1818, 1819 et 1820", pubblicato a Parigi nel 1822. Sarà, tuttavia, solo dopo molti anni, che in una riedizione dell'opera, dal titolo "Souvenirs d'un aveugle.Voyage autour du monde par M.J. Arago" (1839) che comparirà la celebre litografia, immagine riveduta e corretta di un suo disegno a schizzo, raffiugrante uno schiavo fuggitivo con la maschera.

L'attrice Simone Cerqueira nelle vesti della schiava Anastasia -spettacolo teatrale "O auto da escrava Anastasia"- Rio de Janeiro 2008

Più di un secolo dopo, tale immagine ispirerà e suggellerà la leggenda, trasformando lo schiavo in una schiava, una figura anonima in un vero e proprio mito. Già verso la fine degli anni'40 e i primi anni '50 è attestata la presenza, a Salvador de Bahia, di un esiguo gruppo di donne devote di Anastasia, ma si trattava di un fenomeno di religiosità popolare di poco rilievo. Il boom del culto della schiava martirizzata dagli occhi azzurri  scoppierà nel 1968, in seguito all'allestimento di una mostra, presso il piccolo "Museo del negro", annesso all' Igreja do Rosario dos pretos di Rio de Janeiro, che in occasione dell'80° Anniversario dell'Abolizione della schiavitù in Brasile, ebbe l'onore di ospitare per due mesi le spoglie della Principessa Isabella,  "la Liberatrice degli schiavi"- translate da Petropolis a Rio.. le due donne, la regina e la schiava, vennero esposte l'una accanto all'altra, davanti a migliaia di visitatori. E' così che l'immagine della schiava Anastasia divenne di pubblico dominio. Negli anni'80 spettacoli radiofonici  sulla sua vita vennero seguiti appassionatamente da un numero enorme di ascoltatori, accrescendo così la sua popolarità  a livello nazionale.. i detenuti la presero a modello di pazienza e sopportazione, mentre i saloni di bellezza la proposero come nuovo modello di bellezza africana, come un look da copiare..  

Punizioni per schiavi fuggitivi, Rio de Janeiro 1850 da Daniel P. Kidder "Brazil and Brazilians, portrayed in historical and descriptive sketches" - Philadelphia 1857

Oggi Anastasia si deve barcamenare tra invocazioni su striscioni di militanti del movimento nero, porta-bandiera dell'orgoglio razziale, spiritualissime pratiche devozionali umbanda,  ed innumerevoli richieste di protezione da nemici visibili o invisibili. Come un talismano, basta sussurrare "
O vergine santa vergine Principessa Anastasia, tu che hai nelle tue mani il potere dei miracoli, del bene, dell'amore e della carità, fà che i miei nemici non possano colpirmi, non possano vedermi, non mi possano raggiungere. Benedetta S.Anastasia, prima e unica principessa assoluta della cattività, io ti chiedo, per la sofferenza che hai passato nella prigionia, di liberarmi di giorno e di notte da possibili nemici, occulti o dicharati. Così sia."

Ma...ce la farà a fare tutto ?

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ULTIME VISITE AL BLOG

stranelanequipolskapierluigi.feltrialexander880LivinginFortalezabisonicod1salessia.camplonebimbasexy78Franko10frei86Berlaloryn.corbolotto52
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

LE MIE FOTO

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963