Per contestualizzare
▲ Torna suAl termine della prima guerra mondiale l’Italia riteneva di aver subito un trattamento ingiusto al tavolo delle trattative di pace: animata da un forte senso di rivalsa, tentò dunque di affermarsi nel ventennio successivo come una delle grandi potenze mondiali. A partire dagli anni Trenta la sua politica estera si fece via via più aggressiva, sfociando nell’ottobre 1935 nell’invasione dell’Etiopia; in risposta a tale atto, che non fu preceduto da alcuna dichiarazione di guerra, la Società delle nazioni, l’organizzazione internazionale sorta per prevenire nuove guerre, dispose contro l’Italia una serie di sanzioni economiche. Esse, però, non riuscirono a ridimensionare le mire espansionistiche del regime fascista: nel maggio 1936 l’Etiopia fu così conquistata e Benito Mussolini poté proclamare pubblicamente la rinascita dell’impero “sui colli fatali di Roma”. In seguito a questa impresa, inoltre, il Partito nazionale fascista raggiunse il massimo livello di consenso nel Paese.