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di Mika
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In questo appunto vengono descritte le civiltà precolombiane. Con civiltà precolombiane si intendono quei popoli che abitarono l’America prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo (1492). Queste civiltà presentano erano accomunate da una stanzialità territoriale e da una suddivisione gerarchica. Tra le maggiori e meglio conosciute ci sono gli Aztechi, nella regione del Messico, i Maya, nelle regioni di Messico, Guatemala e Belize, e gli Inca, in Perù.

storia delle civiltà precolombiane

Gli Aztechi: storia, religione e società del popolo della valle del Messico

All'arrivo di Cortés, nel 1519, gli Aztechi detenevano il controllo di tutta la parte centro-meridionale del Messico, sia per occupazione diretta sia per legami di vassallaggio con i capi delle città vicine.
Secondo antiche leggende, nel 1168, una migrazione condusse gli Aztechi nella valle del Messico, dove dovettero affrontare le pressioni di popolazioni più potenti. Solo nel 1325 gli Aztechi occuparono alcuni isolotti del lago di Texoco e costruirono quella che sarebbe divenuta la più grande e popolosa città dell'America precolombiana: Tenochtitlàn.
L'ascesa politico-militare degli Aztechi iniziò nel 1427, quando il grande re Itzcoatl, alleatosi con i re di Texoco e Tlacopàn, sconfisse i Tepanechi. Sotto i successivi monarchi (Montezuma I, Axayacatl, Tizoc, Ahuitzotl, Montezuma II), la potenza militare e politica degli Aztechi si accrebbe notevolmente e portò al dominio su quasi tutte le popolazioni del Messico centro-meridionale.
Gli Aztechi sancirono il loro dominio mediante imposizioni di tributi e lo stanziamento di guarnigioni: evitarono di annettere i territori occupati e di formare uno stato unitario. Tenochititlàn, assieme alle città di Texoco e Tlateloco, dominava su un territorio che si estendeva fino all'attuale Guatemala. Alla fine del regno di Montezuma II le lotte interne e l'ingenuità del re stesso facilitarono la conquista spagnola.
Da un punto di vista religioso, le divinità avevano una profonda influenza sulla vita quotidiana degli Aztechi. Le più importanti erano: Quetzalcoatl, Uitzilopochtili, Coyolxauhqui, Tlaloc. I sacrifici, sia animali che umani, erano parte integrante della religione azteca: per un guerriero era motivo di orgoglio morire in battaglia o essere offerto come vittima sacrificale.
La società azteca poi era divisa in tre classi: schiavi, comuni e nobili. Gli schiavi, che erano tali per nascita, potevano conquistare la libertà. I comuni potevano possedere a vita i loro lotti di terreno. I nobili restavano tali per tutta la vita. I guerrieri, in caso di meriti speciali, potevano elevarsi a rango nobiliare.

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I Maya: la storia, la civiltà e l’arte precolombiana

I Maya erano stanziati in un territorio compreso tra Honduras, alcune regioni del Messico e nella maggior parte del Guatemala. La popolazione da cui il gruppo linguistico prende nome è stanziata nella penisola dello Yucatán, mentre il resto si suddivideva in vari sottogruppi in base ai dialetti parlati. Queste popolazioni erano i discendenti di una delle più sviluppate civiltà precolombiane. Alla base dell'economia Maya c'era l'agricoltura del mais ed era inoltre molto florido l'allevamento di cani e tacchini. Nonostante fosse una civiltà evoluta, sappiamo che i Maya non conoscevano la ruota. E per quanto riguarda il commercio, utilizzavano dei campanelli di rame e dei chicchi di caffè come unità di scambio. Erano molto abili nella lavorazione di metalli e pietre per produrre ornamenti. E a livello sociale erano organizzati in modo che i gruppi venissero retti da capi che ereditavano il titolo in linea maschile.
La civiltà Maya si formò probabilmente nel 1500 a.C. e nel periodo compreso tra il 300 e il 900 d.C., chiamato anche “periodo classico”. Poi la cultura Maya si diffuse uniformemente in tutti i loro territori. Nel 900 i maggiori centri della cultura Maya (Palenque, Tikal, Copàn) furono abbandonati e la maggior parte della popolazione si spostò nello Yucatán, dove ebbe centro la civiltà del periodo successivo. Le città più floride erano Cichén Itzá e Maypàl, ma vennero rapidamente abbandonate. Al loro arrivo, gli spagnoli sconfissero rapidamente i Maya, che erano ormai indeboliti da lotte interne e da epidemie.
I Maya furono molto abili in campo architettonico: numerose sono infatti le rovine di complessi di edifici destinati al culto, che comprendevano tumuli piramidali sormontati da templi raccolti attorno a piazze aperte. Le piramidi venivano costruite con del pietrisco rivestito da blocchi di pietra. Vi erano delle scalinate piuttosto ripide che permettevano di raggiungere la cima. Per quanto riguarda l’arte scultorea, le tecniche del bassorilievo erano molto apprezzate dagli antichi Maya e molto sviluppate erano anche le tecniche della lavorazione della ceramica.
I Maya utilizzavano un metodo di scrittura geroglifico, attraverso il quale registrarono la storia e i miti su lastre di pietra. Essi, inoltre, utilizzavano le foglie di agave per fabbricare una sorta di carta su cui scrivere. Molto noto è anche il loro sistema di misurazione del tempo. Il calendario Maya era molto preciso: l'anno, composto di 365 giorni era diviso in 28 settimane da 13 giorni ciascuna ed iniziava il 16 luglio.

Per ulteriori approfondimenti sui Maya vedi qui

Storia, cultura e società dell’impero Inca

Gli Inca erano originariamente una piccola popolazione guerriera che viveva negli altipiani a sud della cordigliera peruviana. Nel 1200 gli Inca si spostarono nella regione di Cuzco, dove esercitarono un forte dominio sulle popolazioni locali imponendo tributi, ma senza dar vita ad un regno. L'Impero vero e proprio nacque più tardi, sotto il regno di Viracocha, l'ottavo sovrano, che volse la sua politica verso l'espansionismo. Nel 1525 il regno di Huanyna Capàc l'Impero comprendeva l'attuale Colombia, l'Ecuador, il Perù e la Bolivia; estendendosi fino all'Argentina e al Cile. La dura lotta per la successione tra i due figli di Huanya Capàc indebolì fortemente l'impero, che fu facilmente conquistato nel 1532 da Francesco Pizarro, un condottiero spagnolo. Il popolo Inca non oppose grande resistenza poiché era convinto che gli invasori fossero di natura divina: l'Impero Inca però, privo di un capo, si sgretolò rapidamente.

Il sistema politico della civiltà Inca era rigido e gerarchico, basato sull'attività militare dell'aristocrazia e sullo sfruttamento delle popolazioni sottomesse. Il sovrano, ritenuto l'incarnazione del dio Sole, era il capo supremo. All'ultimo posto vi era invece la grande massa di contadini e di artigiani. L'Impero era diviso in quattro grandi regioni, a loro volta suddivise in province, e in un sistema di organizzazioni sociali ed economiche che si diramava sino alla proprietà familiare, chiamata ayllu. Lo sfruttamento degli ayllu era controllato dall'autorità centrale: dei funzionari statali controllavano la semina e insegnavano ai contadini le tecniche di coltivazione. La maggior parte del raccolto veniva trattenuta per i bisogni della famiglia reale oppure veniva immagazzinata. I principali prodotti agricoli erano il mais e le patate. Molto comune era l’utilizzo di lama come animali da soma, gli alpaca invece venivano addomesticati e allevati per ricavarne la lana. La civiltà inca non conobbe l'uso della scrittura e della ruota: nonostante ciò squadre di corrieri percorrevano rapidamente la fitta rete stradale e i funzionari imperiali eseguivano censimenti e inventari grazie ai quipus, delle cordicelle annodate in maniera particolare.
Nonostante l'arretratezza tecnologica, gli Inca erano abili nel costruire edifici in pietra: templi, palazzi, fortezze (Machu Picchu, Cuzco), ponti di corda, acquedotti e canali.
La principale divinità inca era Viracocha creatore del mondo e di tutti i viventi. Altri dèi importanti erano quelli che rappresentavano il Sole, la Luna, la Terra. Le cerimonie rituali erano connesse con le attività agricole; nel corso del loro svolgimento venivano sacrificati animali vivi (i sacrifici umani non erano frequenti).

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