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Filosofia

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Collabora a Wikiquote « Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. »
(Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia)
La nottola di Minerva (dea della Sapienza), è il simbolo stesso della filosofia
La nottola di Minerva (dea della Sapienza), è il simbolo stesso della filosofia
Statua della dea Minerva con la sua nottola
Statua della dea Minerva con la sua nottola

La filosofia (dal greco φιλείν (fìleìn) = amare e σοφία (sofìa) = sapienza, cioè amore per la sapienza) è genericamente definita come lo studio della possibilità e dei limiti della conoscenza umana, nonchè l'analisi dell'uomo in quanto soggetto di questa conoscenza, considerato in sè stesso e nella sua relazione, teorica e pratica, con l'oggetto conosciuto.

Il pensiero filosofico occidentale nasce dalla "meraviglia" diceva Aristotele e cioè quando l'uomo comincia ad interrogarsi su chi sia egli stesso e il mondo che lo circonda. Questo che in filosofia viene definito il problema del rapporto tra il soggetto e l'oggetto viene trattato secondo due aspetti: il primo è quello della filosofia teoretica secondo la quale si vuole conoscere l'oggetto, il secondo è quello della filosofia pratica o morale o etica quando si vuole sapere come comportarsi, come agire nei confronti di quell'oggetto che presumo sia un individuo come io lo sono.

In vero la definizione della filosofia rimane un problema filosofico di per sè. Ma ancor più problematica risulta la questione del "cominciamento" filosofico, ovvero del suo stesso fondamento e della possibilità della ricerca filosofica come tale. Se la filosofia indaga se stessa dialetticamente, dove possiamo collocare il suo domandare?

Si tratta di uno studio che viene compiuto formulando linguisticamente i problemi, offrendone la soluzione e giustificandola, ed usando procedure rigorose per argomentarla. È inoltre lo studio dei principî primi e delle ragioni ultime.

Non avendo la filosofia un campo materiale d'indagine specifico, come le scienze empiriche, può essere considerata sia in chiave storica che sistematica, come "madre delle scienze".

Indice

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Definizione [modifica]

Per semplificità, potremmo dire che quella esposta inizialmente è la visione "attuale" della filosofia (o, meglio ancora, di una delle parti dominanti dell'attuale panorama filosofico, quello della filosofia analitica di matrice angloamericana). Ma, in origine, le cose stavano ben diversamente (si veda al riguardo la posizione di un filosofo come Raimon Panikkar o degli storici della filosofia Pierre Hadot, Christoph Horn e Giovanni Reale): la filosofia che, come riportato in seguito, nasce come "amore della saggezza", è tutt’altro che un'attività meramente intellettuale, ma è al contrario finalizzata espressamente al vivere bene (il concetto di saggezza non è mai stato qualcosa di soltanto intellettuale).
La filosofia, che nasce (con la sola eccezione dei presocratici) in comunità di vita molto simili a quelli che saranno successivamente i monasteri cristiani, parte dall'accettazione e dalla condivisione di un certo modo di vivere (lettura e studio a una determinata ora, mangiare o dormire insieme al maestro, vestire in un certo modo) orientato ad un ben preciso fine, che quasi sempre ha a che fare con la giusta disposizione dell'animo (serenità, atarassia), pur se in modi apparentemente molto distanti tra loro (ad esempio, il piacere per gli epicurei, il dovere per gli stoici). Chiaro al riguardo Aristotele quando afferma che non siamo sani fisicamente per il fatto che studiamo la medicina, ma per il fatto che la applichiamo al nostro corpo.

Stanza dei filosofi dei Musei Capitolini di Roma
Stanza dei filosofi dei Musei Capitolini di Roma

Per contro, la filosofia non rinchiude l'uomo in un egotismo maniacale. La progressiva specializzazione dei saperi (accelerata dalla nascita della scienza galileiana) ha infine condotto alla separazione degli ambiti, per cui oggi si può parlare di estetica, filosofia morale, gnoseologia: si è trattato quindi di un'evoluzione (quanto si tratti di una negazione del senso originario è attualmente oggetto di dibattito) della filosofia, spinta in buona parte (secondo l'analisi di Hadot) dal passaggio dell'insegnamento della filosofia alle istituzioni statali (passaggio che, facendo perdere l'importanza della vita in comune, ha ridotto la filosofia a dottrina intellettuale, qualcosa che può essere appreso tramite la mera lettura di alcuni libri).

Al di là di queste considerazioni di ordine storico, ancora oggi la filosofia studia la formazione di concetti come quello dell'esistenza, del bene, della conoscenza, e della bellezza, e cerca di rispondere a domande come Cos'è il bene?, o Come è possibile conoscere?.

L'uso popolare della parola "filosofia" ha conservato questo aspetto originario: essa è infatti usata spesso per indicare la saggezza, o una prospettiva di vita (una "filosofia di vita"), o principi basilari dietro al metodo per raggiungere un obiettivo (come in "la mia filosofia di guida dell'auto..."). Si tratta di significati diversi da quello accademico odierno, che viene trattato nel seguito di questo articolo.

Morte di Socrate
Morte di Socrate

Originariamente, "filosofia" significava "l'amore per la saggezza". "Philo-" deriva dalla parola greca φιλο-, che significa amore, e "-σοφια", dal greco sophia, o saggezza. Pare che l'introduzione del termine "filosofia" sia da attribuire al pensatore greco Pitagora, che avrebbe coniato questo termine per indicare la ricerca del sapere da parte dell'uomo, dunque philo-sophos (mentre solo gli dei possederebbero pienamente la sofia) (vedi Diogene Laerzio: "De vita et moribus philosophorum", I, 12; Cicerone: "Tusculanae disputationes", V, 8-9). Questa attribuzione è certamente basata su un brano di un libro perduto di Eraclide Pontico, discepolo di Aristotele. È una delle note leggende pitagoriche di questo tempo. Di fatto il termine "filosofia" non venne usato molto prima di Platone. Il termine "filosofo" sostituisce il termine "sofista" (da sophoi), usato all'epoca di Socrate per descrivere gli insegnanti di retorica a pagamento, le cui tecniche oratorie erano molto richieste dalla classe politica rampante della democrazia ateniese, che ben sapeva quanto le parole possono convincere il popolo più delle azioni. I sofisti accettavano denaro come compenso del loro insegnamento filosofico (cosa da cui tutti gli altri filosofi prendevano le distanze, accettando solo per sopravvivere offerte modestissime da parte degli allievi), ed il loro metodo era basato spesso su sottigliezze linguistiche – cfr. eristica - finalizzate alla vittoria sull'interlocutore piuttosto che al genuino incontro filosofico.

Cenni storici [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Storia della filosofia.

Nascita della filosofia [modifica]

Come nacque e soprattutto quando nacque la filosofia è tuttora uno dei dibattiti storici di maggior rilievo, tanto da aver creato due correnti di pensiero opposte che vantano entrambe nomi illustri e fondamenta storiche all'apparenza inespugnabili. Infatti ci sono due tesi che si contrappongono per decretare dove la filosofia nacque: questi sono gli "orientalisti" e gli "occidentalisti".

  • Gli orientalisti dichiarano che la filosofia abbia avuto origini in oriente circa nel 1300 a.C., e che la stessa filosofia greca (quella che per gli occidentalisti rappresenta la nascita di questa disciplina) derivi dall'antico pensiero sviluppatosi in Asia. A supporto della loro tesi è la prova dei molti rapporti commerciali tra i greci e queste popolazioni che erano assai più sviluppate dell'allora intero mondo europeo: basti pensare nel XII secolo a.C. gli egizi distinguevano già la medicina dalla magia usando il metodo diagnostico e facevano progressi in campo matematico (come i babilonesi) e i caldei già nel 2000 a.C. erano in possesso di documenti di studio sui corpi celesti. Ma le motivazioni degli orientalisti vanno ben oltre le documentazioni sui contatti commerciali dei greci e sulle molteplici invenzioni degli orientali poiché secondo questa corrente di pensiero il pensiero inteso come riflessione e quindi filosofia era già in uso della religione induista, buddista e secoli dopo dal confucianesimo.
  • Gli occidentalisti sono invece coloro che pensano che la filosofia sia nata in Grecia, e più precisamente a Mileto, loclità dell'Asia minore, nel VI secolo a.C. Quindi smontano le affermazioni dell'altra parte sostenendo che che le "filosofie" orientali non sono vere e proprie filosofie ma religioni per 3 motivi:
    • Anche se erano basate in un principio di pensiero venivano poste come verità indiscutibili.
    • Erano conosciute solo da un gruppo ristrettissimo di persone, i cosiddétti "sacerdoti".
    • Non erano utilizzabili per scopi pratici: servivano ideologicamente per il raggiungimento di vite ultraterrene o proprietà inumane e di conseguenza non erano utili per nessun scopo pratico.

Oggi tra le due correnti si preferisce quella occidentalista che vede in Grecia la nascita e lo sviluppo della Filosofia.

Suddivisione in periodi [modifica]

I filosofi dividono la lunga storia della filosofia occidentale in filosofia antica, filosofia medievale, filosofia moderna e filosofia contemporanea.

In Europa (specialmente in Germania e Francia), il fenomenologo tedesco di origine ebraica Edmund Husserl e il suo allievo Martin Heidegger aprirono la strada, presto seguiti da Jean-Paul Sartre e altri esistenzialisti, ad una varietà di discipline filosofiche che portarono al postmodernismo, corrente che domina le scuole di teoria critica e i dipartimenti di filosofia di Francia e Germania, i quali continuano i progetti perseguiti da questi filosofi.

In Italia il primo Novecento si apre con la critica al Positivismo dei neoidealisti sia sul piano storico ed estetico (Benedetto Croce) sia sul piano più prettamente teoretico (Giovanni Gentile) e la nascita di nuove prospettive quali il filone neoscolastico (Agostino Gemelli) e marxista (Antonio Gramsci), dialetticamente intrecciati con le riflessioni di Gentile. La fine del Fascismo comporterà una progressiva sconfessione della tradizione neoidealistica, in seguito alla quale si svilupperà una certa ripresa di temi esistenzialistici e fenomenologici (Nicola Abbagnano, Enzo Paci, Gianni Vattimo), nonché vari tentativi di collegamento fra il pensiero marxista (Antonio Banfi; Ludovico Geymonat) e lo storicismo di Croce.

Per ulteriori informazioni si veda l'elenco di filosofi celebri e l'articolo Storia della filosofia.

Discipline filosofiche [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Categoria:Discipline filosofiche.

Come ogni campo di studio accademico, la filosofia si suddivide in numerose sottodiscipline. La filosofia sembra avere un numero particolarmente alto di discipline, in larga parte a causa del fatto che esiste una tendenza a sviluppare una "filosofia di", per quasi tutto ciò che viene studiato. I neofiti di questa materia sono di norma invitati a prestare particolare attenzione a logica, metafisica, filosofia della mente, filosofia del linguaggio, epistemologia, filosofia della scienza, etica e filosofia politica, in quanto (certo, discutibilmente) "discipline centrali" della filosofia.

Filosofia applicata [modifica]

La filosofia ha applicazioni pratiche. Le più ovvie sono l'etica e la filosofia politica. Le filosofie politiche di John Locke, Jean-Jacques Rousseau, Karl Marx, John Stuart Mill, e John Rawls hanno dato forma (o sono state usate per giustificare) ai governi e alle loro azioni. La filosofia dell'educazione merita anch'essa attenzione; l'educazione progressiva promossa da John Dewey ha avuto un impatto profondo sulle pratiche educative del XX secolo.

Altre applicazioni importanti, ma meno immediate, si possono trovare in epistemologia, che aiuta a definire le nozioni di conoscenza, prova e credenza giustificata. La filosofia della scienza discute le fondamenta del metodo scientifico e altri argomenti utili agli scienziati. L'estetica può aiutare a interpretare l'arte. Anche l'ontologia, sicuramente la più astratta e apparentemente la meno pratica tra le branche della filosofia, ha avuto conseguenze importanti per la logica e l'informatica. In generale, le varie "filosofie di", come la filosofia del diritto, possono fornire agli specialisti dei rispettivi campi una conoscenza più profonda delle basi teoriche e concettuali della propria disciplina

Filosofia e scienze naturali [modifica]

Secondo la visione della tradizione filosofica anglo-americana e la tradizione del Circolo di Vienna, la filosofia deve emulare i metodi esatti della scienza e della matematica, ma, in senso stretto, la filosofia deve essere distinta dalla scienza. Non è compito della filosofia condurre esperimenti. Gli esperimenti giocano un ruolo irrilevante nella soluzione dei problemi filosofici. Qualcuno può obiettare a ciò, avendo conoscenza delle intersezioni tra filosofia e scienza. I filosofi fanno spesso riferimento ed interpretano il lavoro scientifico dei fisici che svolgono esperimenti sullo spazio-tempo e la meccanica quantistica (si veda: filosofia della scienza). Inoltre citano spesso il lavoro sperimentale svolto in psicologia quando discutono di filosofia della psicologia. In generale, molti filosofi che studiano filosofia della scienza hanno una formazione scientifica.

Non c'è dubbio che i filosofi a volte interpretano e fanno riferimento al lavoro sperimentale svolto in vari campi, specialmente nelle filosofie delle così dette "scienze speciali". Ma ciò non è sorprendente: lo scopo di queste branche della filosofia, è di aiutare a interpretare gli aspetti filosofici del lavoro sperimentale, ma non sono i filosofi che svolgono gli esperimenti e formulano le teorie esplicative dei dati raccolti.

Esiste una ragione storica fondamentale per cui la filosofia non è sperimentale. In origine, lo scopo della filosofia era quello di un'attività intellettuale completamente astratta. Fino ai tempi moderni le persone che noi oggi chiamiamo "scienziati" erano indicate come "filosofi naturali", ovvero filosofi che studiano la natura. Nel corso degli anni, il raggio d'azione della filosofia si è andato via via riducendo, mentre le diverse scienze divenivano discipline indipendenti a tutti gli effetti. Le prime scienze a distaccarsi furono la fisica e la chimica, seguite più recentemente dalla psicologia.

Ci si può chiedere perché gli studiosi hanno iniziato a trattare queste scienze speciali come indipendenti dalla filosofia. La risposta, per ognuna di queste è che iniziarono ad essere studiate usando metodi di osservazione e sperimentazione rigorosi e ben definiti. La filosofia, nel suo senso più stretto, quello che resta valido ancora oggi, è essenzialmente qualcosa che chiunque deve essere in grado di fare seduto in poltrona, al limite circondato dai libri e dagli articoli scritti dagli scienziati (e da altri filosofi).

Naturalmente la filosofia è lontana dall'essere totalmente non-osservativa e non-empirica. Certamente la filosofia fa un uso essenziale dell'osservazione del mondo. Ma queste osservazioni, va detto, sono molto generali, osservazioni come "Mi sembra che io possa fare delle libere scelte" e "Credo che uccidere una persona, se mai necessario, richieda un valido motivo". Osservazioni come queste devono richiedere una certa attenzione, ma nella maggior parte dei casi, non richiedono una conoscenza più specializzata di quella in possesso della persona con una normale educazione, ad eccezione della conoscenza specializzata riguardante la filosofia stessa.

Alcuni principianti confondono filosofia e psicologia, che pure sono campi ben distinti. La filosofia, come la psicologia, studia la mente, ma studia anche altre cose che vanno oltre la mente, sulle quali la psicologia non ha niente da dire. I modi in cui filosofi e psicologi studiano la mente sono altresì differenti. Lo studio della mente effettuato dalla psicologia, comporta l'osservazione attenta e specifica di particolari fenomeni mentali, e anche la sperimentazione; per contro i filosofi pensano ad aspetti più generali della mente, domande come "Cos'è la coscienza?" e "Qual è la relazione tra mente e corpo?"

Filosofia e studi religiosi e classici [modifica]

Cosa distingue la filosofia dagli studi religiosi, anch'essi non sperimentali? Parti della teologia, quelle che si chiedono cosa è Dio e come provarne l'esistenza, si sovrappongono chiaramente a quello che i filosofi chiamano "filosofia della religione". Questo non costituisce un problema. Similarmente, gli studi classici, si occupano dei filosofi greci, come Socrate e Platone, e quindi si sovrappongono a aree della filosofia quali la "storia della filosofia greca". Anche questo non è un problema. Nessuna di queste sovrapposizioni inquina il concetto di filosofia, o di studi religiosi o di studi classici.

Ma consideriamo altre parti degli studi religiosi, la parte empirica, che spesso si concentra sullo studio comparativo delle differenti religioni mondiali. Questa parte di studi religiosi, può essere distinta dalla filosofia allo stesso modo in cui vengono distinte le altre scienze sociali. Più precisamente, vengono coinvolte osservazioni specifiche di particolari fenomeni, o particolari pratiche religiose, mentre la filosofia non se ne occupa.

Alcune generalizzazioni su cosa sia la filosofia [modifica]

La filosofia studia, ad esempio, cos'è l'esistenza, l'essere e l'essenza in e di per se, non solo relative ad un certo campo del sapere scientifico, ma in astratto e in generale. Studia valori come verità (nell'epistemologia), il bene e la giustizia (nell'etica), la bellezza (nell'estetica), in senso sia teorico che pratico.

Naturalmente, anche altre scienze possono studiare certi aspetti universali delle cose, ma lo fanno con metodi sperimentali (come nelle scienze chimiche, fisiche e naturali) o assiomatici-deduttivi (come nelle scienze formali, quali la matematica e la geometria). La filosofia studia quegli aspetti che possono essere analizzati senza sperimentazione pratica. Quelli sono gli aspetti delle cose che sono veramente generali; per fare un altro esempio, i filosofi si chiedono cosa sono gli oggetti fisici in quanto tali, distinguendoli dalle loro proprietà e dalle relazioni tra di essi, e anche distinguendo tra corpo e mente. I fisici procedono come se la nozione di corpo fisico fosse abbastanza chiara ed elementare, ma comunque i fisici danno questo per assunto, e quindi si pongono domande su come tutti i corpi fisici si comportano, e fanno esperimenti per trovare la risposta.

Posizioni e teorie filosofiche [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Categoria:Posizioni e teorie filosofiche.

Scuole e correnti filosofiche [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Categoria:Scuole e correnti filosofiche.

Liste filosofiche [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Categoria:Liste filosofiche.

Astronomia [modifica]

Alla filosofia fu dedicato l'asteroide 227 Philosophia, scoperto nel 1882.

Voci correlate [modifica]

Bibliografia [modifica]

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Progetto:Filosofia/Lista dei siti web.


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