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La Luna è l?unico satellite naturale della Terra e la sua
superficie, intensamente craterizzata, è visibile anche ad occhio nudo.
Oltre ai crateri infatti è possibile individuare vasti pianori lavici,
denominati mari o bacini, che sono facili da distinguere dalle terre o
altopiani perché appaiono più scuri. La Luna è di dimensioni pari ad ? di
quelle della Terra ed è proprio per questo motivo che il sistema
Terra-Luna è stato denominato pianeta-doppio. Sul nostro satellite non vi è alcuna
presenza d?acqua e l?atmosfera, praticamente assente, oltre ad evidenziare
gli effetti del bombardamento meteorico, ha fatto sì che le formazioni
rocciose lunari si conservassero intatte così come si sono formate (
le più antiche risalgono a circa 4 mld di anni fa). La distanza media
Terra-Luna è di circa 384.400 km, l'età di quest'ultima è di circa 4,5 mld
di anni e la sua similitudine geochimica con il nostro pianeta ha
fatto supporre che essa si sia formata dalla Terra. Da secoli il problema dell?origine della Luna affascina studiosi
e scienziati, facendo loro avanzare diverse ipotesi, nessuna delle quali
pare essere esaustiva. Georges de Buffon (naturalista francese), intorno
alla metà del 1700, fu tra i primi a proporre una teoria scientifica
sull?origine della Terra e della Luna. In precedenza, le uniche teorie a
riguardo erano fondate su dati tutt?altro che scientifici; si credeva,
infatti, che la Luna fosse stata ?appesa? come una lanterna nel cielo da
Dio. Secondo de Buffon il Sistema Solare si era generato in seguito ad una
collisione tra una ?cometa? (dove per cometa si intendeva un qualsiasi
corpo dotato di massa) ed il Sole, facendo volare via nello spazio parte
della massa della stella. Da qui il raffreddamento, la condensazione e la
conseguente formazione di pianeti e satelliti. Tale teoria non fu
accettata dai creazionisti (i quali credevano che tutto ciò che esisteva
fosse stato creato direttamente e immediatamente da Dio), pertanto il
naturalista fu costretto a ritrattare, banalizzando la sua stessa teoria.
TEORIA DELLA FISSIONE
Georges H. Darwin, secondo figlio di C. Darwin, dopo la
morte di de Buffon, tentò di fornire nel 1878 una spiegazione razionale
sull?origine della Luna attraverso la teoria della fissione. Tale teoria prevede che la Luna si sia staccata dalla
Terra primordiale a causa di una elevata velocità di rotazione e fluidità
di quest'ultima. In pratica, una parte della massa che apparteneva alla
Terra si separò, provocando una enorme cicatrice in corrispondenza delle
zone equatoriali (qualcuno identifica tale cicatrice nell'anello di fuoco
esistente intorno all'Oceano Pacifico). Questa ipotesi però appare
inverosimile perché, per provocare il distacco della Luna, era necessaria
una velocità di rotazione della Terra che la doveva portare a compiere un
giro completo in 2,5 ore, e questo valore rimane incompatibile con il momento angolare del sistema Terra - Luna. Ciò vuol
dire che tutta l'energia presente nel sistema era insufficiente per
raggiungere una velocità della Terra tale da portare la durata del giorno
terrestre a 2,5 ore. Inoltre, visto che la teoria della fissione ipotizza
un distacco dalle zone equatoriali, non riesce a spiegare il motivo per
cui l'orbita della Luna è inclinata rispetto all'orbita della
Terra.
TEORIA DELLA CATTURA
Il bisogno di spiegare le differenze di composizione tra la Terra e la
Luna ha portato alla formulazione della teoria della cattura secondo la
quale i due corpi, pur derivando dall'aggregazione di materia della stessa
nebulosa, si sono formati in zone differenti dello spazio. La Luna si sarebbe poi avvicinata alla Terra con una
velocità alquanto bassa, finendo così per essere catturata dal suo campo
gravitazionale. Tale teoria è estremamente improbabile, perché un corpo
delle dimensioni della Luna, che si sia avvicinata così tanto alla Terra,
avrebbe avuto maggiori probabilità di scontrarsi o di ricevere una spinta
che l?avrebbe indotto ad allontanarsi. Le missioni Apollo fecero cadere
questa teoria, infatti dall?analisi dei campioni lunari, si è constatato
che i basalti della Terra e della Luna contengono le stesse quantità degli
isotopi dell?ossigeno, cosa che conferma che i due
corpi si sono formati nella stessa porzione di spazio e non in zone
diverse come stabilisce tale teoria. Per giustificare la mancanza di
elementi volatili sulla Luna, fu ipotizzato che la stessa avesse un?orbita
molto eccentrica che periodicamente la avvicinava al Sole, facendole così
perdere una grande quantità di elementi leggeri (carbonio, idrogeno,
azoto).
TEORIA DELL?ACCREZIONE
Questa teoria fu proposta da Ruskol nel 1960 e afferma
che la Luna si sia formata dall?addensamento di una primordiale coltre di
gas che avvolgeva la Terra. Col procedere dell?accrescimento, iniziarono i
processi di differenziazione che portarono all?accumulo dei materiali più
pesanti (Fe, Ni) verso il nucleo, mentre gli elementi più leggeri e quelli
volatili rimasero in superficie. In seguito, gli elementi volatili furono
spazzati via dal vento solare (allora il Sole stava attraversando la fase
T-tauri), mentre dagli elementi residui si sarebbe
formata la Luna. Tale modello però non spiega l?inclinazione dell?orbita lunare
(5?09?) e la diversa densità rispetto alla Terra (la densità media della
Luna è di 3.3 g/cm, mentre quella terrestre è di 5.5 g/cm).
Successivamente, furono proposte delle modifiche a questa teoria: Ringwood
nel 1970 propose ?l?ipotesi di precipitazione?, secondo la quale la Terra
primordiale raggiunse una temperatura di circa 1500 ?C a causa del
continuo impatto con le meteoriti. Una tale temperatura avrebbe fatto
evaporare selettivamente i silicati della crosta terrestre, che andarono
poi a formare un anello in orbita intorno alla Terra. I silicati orbitanti
si raffreddarono nel giro di poco tempo e si aggregarono in planetesimi,
da questi poi sarebbe nata la Luna che, aumentando il suo raggio, avrebbe
attirato su di sé corpi di dimensioni sempre maggiori, arrivando poi a
catturare corpi grandi abbastanza da formare i bacini che vediamo ora
sulla parte visibile del satellite. Con questa teoria si spiega in parte
la composizione chimica della Luna, restano però i dubbi sul perché della
sua inclinazione orbitale. TEORIA DELL?IMPATTO
Nel 1974, sulla base dei dati scientifici ottenuti dalle
missioni Apollo, K. Hartmann formulò la teoria della collisione
(dimostrata solo 10 anni dopo) secondo cui la Luna si sarebbe formata in
seguito all?impatto (con un certo angolo di inclinazione) della prototerra
con un corpo celeste di massa poco inferiore a quella marziana (ad una
velocità di 8km/sec). L?impatto con un corpo di tali dimensioni ebbe come conseguenza
la formazione di un?atmosfera la cui temperatura diminuiva con l?aumentare
dell?altitudine; si passava infatti dai 4000? K ai 2000? K. Inoltre
l?oggetto impattante doveva avere una massa non inferiore al 14% della
prototerra, altrimenti nei risultanti nuclei non si sarebbe trovata
la quantità di ferro attualmente esistente. I due corpi, ruotando intorno
ad uno stesso centro di gravità, si sarebbero scontrati in seguito
all?impatto con alcuni planetesimi che ne avrebbero deviato la
traiettoria. L?impatto avrebbe espulso una grande quantità di materiale
del mantello terrestre insieme al ferro fuso del corpo impattante. Il
materiale eiettato iniziò a ruotare intorno alla Terra mentre gli elementi
più pesanti precipitavano verso il suo centro. Dopo qualche ora si formò un anello di particelle
e circa un centinaio di anni dopo il disco si espanse fin oltre il limite di Roche, raggiungendo la distanza ottimale
affinché la Luna si formasse. La Luna era inizialmente ricoperta da un oceano di magma che ha
consentito così l?evapo- razione di tutti gli elementi volatili, tra cui
anche l?acqua. A rafforzare ulteriormente questa teoria è la conferma del
fatto che la Luna possiede un piccolo nucleo di ferro ed ha la stessa
densità del mantello terrestre. L?impatto gigante probabilmente si
verificò quando la Terra, che era ancora in formazione, era tra il 50% e
il 90% della sua massa attuale. La teoria dell?impatto sembra essere stata
messa in discussione in questi ultimi anni da un'altra teoria, quella ?del
doppio impatto?. Si è infatti verificato che un singolo impatto non
sarebbe stato in grado di generare tutta la massa necessaria alla
formazione del nostro satellite naturale.
TEORIA DEL DOPPIO IMPATTO
Robin Canup (2001), ricercatrice americana, spiega che
gli impatti sono stati due, anche se scatenati da un solo corpo. Canup,
basandosi sugli studi effettuati sul sistema Plutone-Caronte, ha
dimostrato che il primo impatto è stato causato dallo scontro della Terra
con un corpo celeste, battezzato poi con il nome Theia, di massa pari ad
un terzo di quella della prototerra. Questo primo impatto, sollevando un?ingente quantità di materia
(una ?nube di silicio?), ha formato un anello simile a quello presente
intorno a Saturno. La teoria prevede che l?oggetto impattante si scontra
con la prototerra con un angolo di 45? rispetto al piano orbitale
terrestre e con una velocità non superiore a 4 km/s. Il materiale,
addensatosi nel giro di pochi anni, forma un corpo solido che, data la sua
vicinanza, è poi precipitato sulla Terra, provocando il secondo impatto.
Dal nuovo anello venutosi a creare si forma una massa più stabile, un
corpo che è diventato poi la Luna. La teoria del doppio impatto nasce
perché, con un singolo impatto, non si sarebbe avuta la quantità di
materia necessaria a formare la Luna, in quanto la massa del disco che si
sarebbe condensata a seguito del primo impatto, sarebbe stata circa 2
volte inferiore a quella dell?attuale massa lunare. Inoltre solo parte di
questo materiale era al di là del limite di Roche, quindi non si sarebbe mai potuto
aggregare per formare un satellite di grosse dimensioni. I due impatti
spiegano inoltre perché la Terra ha una rotazione di 24 ore e un
inclinazione di 23? , Canup dimostrò che il periodo di rotazione terrestre
nelle prime fasi era di circa 4 ore, poi l?interazione tra la Luna e la
Terra (attraverso le maree) portò ad un rallentamento della rotazione fino
alle attuali 24 ore e successivamente gli impatti con corpi minori
avrebbero avuto il compito di ?aggiustare? l?inclinazione dell?asse.
Bibliografia
Walter
Ferreri ?La Luna? da ?gli Speciali di nuovo Orione? J.E.Guest,
R.Greeley ?La Geologia Della Luna? Bruno Accordi, Elvidio Lupia
Calmieri, Maurizio Parlotto ?Il Globo Terrestre e la sua evoluzione?
Zanichelli G. W. Cameron ?The origin of the Moon and the single impact
hypothesis? R.Canup, S.Ida, G.Stewart ?Lunar accretion from an
impact-generated disk? R.Canup ?Simulations of a late Lunar-Forming
impact? Autori vari ?L?Universo? Autori vari ?Atlante del cielo?
Giunti editore
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